Mineralogia del Trentino-Alto Adige

Da molti secoli la regione del Trentino-Alto Adige viene considerata piuttosto interessante dal punto di vista mineralogico.

Sebbene i giacimenti metalliferi, da cui si ricavano soprattutto argento, rame, piombo, zinco, e mercurio,, siano attualmente esauriti, esistono ancora significativi depositi di importanti minerali industriali quali feldspato, barite, dolomite e fluorite.

Alcune aree, inoltre, sono certamente tra le più note del nostro Paese e del mondo intero: nomi come la Val di Fassa, l'Alpe di Siusi, la Val di Vizze e la Valle Aurina ricorrono infatti molto spesso in tutti i testi del settore mineralogico.

valdifassaVal di Fassa

La Valle Aurina è una delle più interessanti aree di ritrovamenti dei tipici 'minerali di fessura' dell'intera catena alpina.

Qui, accanto a splendidi campioni delle specie più comuni, si possono trovare anche vere e proprie rarità, ricercatissime dai collezionisti.

La Valle Aurina (Ahrntal) e le sue valli laterali sono assai ricche di minerali e ben note ai collezionisti.

Dobbiamo ovviamente anche citare la zona del Sasso Nero nella quale le aree mineralogiche si individuano soprattuto nella parte alta delle valli del Rio Nero (Schwarzenbach), del Rio Rosso (Rotbach) e del Rio Torbo (Trippbach).

Infine segnaliamo la zona del Predol, che, oltre alla nota miniera di rame di San Valentino, ci sono altre due località mineralogiche, una nella Valle Rossa e una nella Valle del Vento.

I minerali di queste zone

Nella zona del Sasso Nero è possibile rinvenire l'adularia, in cristalli prismatici limpidi o ricoperti da patine verdi di clorite; il rutilo, in cristalli rossi lunghi e sottili.

adulariaAdularia (Robert M. Lavinsky)

Nella zona del Predol, nei pressi della miniera di rame, si possono trovare soprattuto calcopirite e pirite compatte, ma anche vari altri minerali, sia metalliferi sia di ganga.

Nella Valle del Vento è possibile rinvenire titanite, ematite, quarzo, muscovite e persino la tormalina.

tormalinaTormalina

Val di Fassa

Questa valle, compresa tra i gruppi dolomitici della Marmolada, del Sella, del Sassolungo e del Catinaccio, è ben conosciuta per le sue splendide caratteristiche paesaggistiche e ambientali.

Ma la notorietà della Val di Fassa è dovuta anche alla presenza di aree mineralogiche peculiari: infatti, grazie a particolari eventi geologici verificatisi oltre 200 milioni di anni fa, qui si sono concentrate, in un ristretto territorio, numerosissime specie, spesso di grande rarità e bellezza.

Proprio per facilitare gli studi geologici, agli inizi del Novecento venne costruito nel cuore dei Monti Monzoni, a 2000 m di quota, il Rifugio Torquato Taramelli, dedicato all'illustre scienziato italiano.


Il minerale più frequente e tipico nella zona di Drio le Pale è l'heulandite, che si presenta in splendidi cristalli rosso mattone con lucentezza perlacea; ma si possono poi trovare mordenite compatta o in aggregati rossastri finemente fibrosi.

heulanditeHeulandite (Rob Lavinsky)

Nei blocchi metamorfosati si rinvengono individui verdi di fassaite (una varietà di pirosseno che deve il nome proprio alla Val di Fassa).

La fassaite è anche stata scoperta in masse granulari formate da tanti cristallini uniti tra loro.

fassaiteFassaite

Valsugana

Tra Pèrgine Valsugana e Borgo Valsugana si estende una vasta area ricca di giacimenti metalliferi che furono intensamente sfruttati, in passato, per il piombo, il rame e l'argento.

Le principali concentrazioni di minerali utili, tuttavia, sono ubicate tra la Valle di Pinè e Roncegno, zona che include anche la valle del torrente Fèrsina e i monti sovrastanti i paesi di Pèrgine e Lèvico Terme: qui, in particolare, verso il XV secolo era assai sviluppata l'estrazione e la lavorazione dei minerali piombo-argentiferi, attività cui si dedicavano soprattutto i minatori di origine tedesca.

In epoca più recente e fino a qualche decina di anni fa, molte miniere furono coltivate principalmente per la fluorite: spesso abbondante come ganga dei minerali metalliferi, essa talvolta forma, insieme al quarzo e la barite, eccezionali gruppi cristallizzati; la ricchezza del materiale ancora presente nelle discariche, le numerose specie rinvenibili e la facile accessibilità alle località mineralogiche costituiscono dunque ottimi motivi per intraprendere un'escursione in quest'area.

fluoriteFluorite

La miniera di Cinquevalli è situata a 1550 metri di quota nella valle del torrente Argento, in essa, sono note almeno una cinquantina di specie mineralogiche.

Il minerale metallifero più abbondante è sicuramente la sfalerite nella varietà marmatite: si presenta in piccoli strati o masse di un bruno più o meno scuro o neri, con tipica lucentezza resinosa; nelle fessure della roccia, però, possono comparire anche cristalli ben formati, con facce brillanti, oppure opachi perchè ricoperti da una patina biancastra di alterazione.

sfaleriteSfalerite

meno abbondante e piuttosto simile alla marmatite è la wolframite, che si presenta in individui prismatici a sezione rettangolare di colore bruno scuro-nerastro, spesso inclusi nel quarzo compatto.

Infine, nelle discariche di Vignola, si possono trovare, sebbene con maggiore difficoltà, piccoli campioni di eritrite.

eritriteEritrite

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