Mineralogia del Lazio

Sebbene non disponga di importanti giacimenti sfruttabili industrialmente, il Lazio è pur sempre una regione ricca di minerali, sia per il numero sia per le varietà delle specie presenti.

É infatti caratterizzato da vasti affioramenti di rocce vulcaniche, che testimoniano l'intensa attività eruttiva avvenuta nel territorio in un non lontano passato geologico.

Lo studio sistematico delle rocce e la costante ricerca effettuata 'sul campo' in questi ultimi decenni, inoltre, hanno portato al ritrovamento di nuove specie.

Tra le numerose aree mineralogiche laziali, abbiamo scelto di descrivere la zona di Sacrofano, poco distante da Roma, in quanto presenta caratteristiche analoghe a quelle di varie altre località dislocate nel territorio regionale e perchè qui sono stati rinvenuti molti esemplari interessanti, alcuni dei quali per la prima e unica volta al mondo.

sacrofanoSacrofano

Il paese di Sacrofano è situato a nord di Roma, da cui dista circa 27 km. Questa zona è caratterizzata dall apresenza di un rilevante numero di crateri vulcanici spenti, in parte occupati da laghi più o meno estesi come quello di Bracciano, Martignano e Monterosi.

I crateri, dalla forma prevalentemente circolare, sono detti anche 'caldere' e derivano dallo sprofondamento dell'originario apparato vulcanico dovuto alle violente esplosioni o allo svuotamento del sottostante serbatoio magmatico.

calderacaldera

Una delle caldere maggiori è proprio quella si Sacrofano. Qui l'attività vulcanica vera e propria, iniziata circa un milione di anni fa, sembra essersi protratta complessivamente per almeno 800.000 anni, durante cui a periodi di intensa attività esplosiva se ne sono alternati altri di relativa quiete: ciò ha portato alla formazione di enormi colate piroclasiche con molti inclusi lavici e metamorfici (proietti), che, tra l'altro, costituiscono i materiali più interessanti.

Le località mineralogiche più ricche sono la Valle Biachella, situata circa 2 km a nord-ovest di Sacrofano, con le sue due piccole cave, ora abbandonate; il Monte Cavallucci, a Campagnano di Roma, Fosso Attici.


Le specie mineralogiche segnalate nella caldera di Sacrofano sono almeno una quarantina, alcune assai rare, altre abbastanza comuni, ma quasi tutte sempre ben cristallizzate.

Qui sono stati scoperti minerali molto interessanti, come la giuseppettite, in venette vetrose di colore azzurro pallido, e la sacrofanite,che da questa località ha avuto anche il nome, in aggregati tabulari bianchi o incolori.

giuseppettiteGiuseppettite

Si sono inoltre rinvenute specie di notevole rilevanza scientifica, fra i quali ricordiamo l'afghanite.

afghaniteAfghanite

Minerali più comuni, e perciò più facilmente rinvenibili, sono il pirosseno, che si presenta in cristalli ben formati verde-giallastri o di un verde scuro, fin a quasi nero; la latiumite, un silicato di abito cristallino assai vario.

Tra le specie più ricercate dai collezionisti per le dimensioni dei loro cristalli (che possono raggiungere i 3 cm) e per il bell'aspetto, ricordiamo l'hauyna, con lucentezza variabile da vitrea a grassa e un colore solitamente grigio-azzurro, ma anche azzurro intenso, bianco o incolore.

hauynaHauyna (Rob Lavinsky)

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