Vulcani più famosi del mondo

La parte orientale dell'Asia, che si affaccia sul Pacifico, è costellata di vulcani attivi. Da nessun'altra parte, il nome "Cintura di fuoco" è più adatto!

Merapi

merapi-vulcano (Vulcano Merapi)

Uno dei vulcani più pericolosi al mondo si trova al centro dell'isola di Giava, il Merapi raggiunge i 2911 m di altezza, in una regione densamente popolata: più di un milione di persone vivono ai suoi piedi nella città di Jogjakarta! Si tratta del vulcano più pericoloso di tutto l'arcipelago indonesiano. La manaccia di eruzioni esplosive e di colate di fango che si formano durante i monsoni costituiscono i due pericoli principali.

Il Merapi entra regolarmente in attività, facendo vittime tra gli abitanti più vicini alla bocca eruttiva. Malgrado i rischi, i contadini sperano di non dover abbandonare le loro fertili terre. Gli abitanti di Giava hanno imparato a vivere a fianco di questo mostruoso gigante. Essi lo venerano e pensano che sia abitato da spiriti invisibili, a cui offrono ongi giorno fiori e frutti. Amanti della natura essi sanno che, qualche ora prima dell'eruzione, i serpenti escono in massa dal terreno.


Tavurvur

In Papua-Nuova Guinea, a Rabaul, circa 50.000 abitanti vivono tra due vulcani attivi. Il 18 settembre 1994, la città si trovò colpita dal fuoco di Tavurvur e Vulcano. Infatti, le due bocche eruttive, distanti all'incirca 8 km, sono situate ai bordi della medesima caldera di parecchie decine di chilometri quadrati.

Unendo i loro sforzi, Tavurvur e Vulcano riuscirono a paralizzare tutta la regione, annegandola sotto una pioggia di ceneri. Il 70% della città di Rabaul fu annientata, gli edifici crollarono sotto il peso dei depositi. L'aeroporto e numerosi aerei furono distrutti, e si scatenò un piccolo tsunami. Dal 1994, il vulcano si è calmato, ma i vulcanologi temono lo sprofondamento di tutta la caldera, che inghiottirebbe l'intera città!


Mihara-Yama

mihara-yama-vulcano (Vulcano Mihara-Yama)

Nel 1986, i Giapponesi si gustarono un magnifico fuoco d'artificio, sull'isola do Oshima, nell'arcipelago d'Izu. Fontane di lava zampillarono dal Mihara-Yama fino a 1.5 km di altezza.


Bezymyannyi

La penisola del Kamchatka, ad est della Russia, è una regione scarsamente popolata. Essa accoglie numerosi vulcani attivi, praticamente conosciuti solo dai vulcanologi.

Questa parte del mondo è talmente isolata che pochissimi sono venuti a conoscenza dell'eruzione del Bezyminanny, prodottasi nel 1956. Le ceneri si levarono nell'atmosfera fino a 40 km, la cupola esplose, il vulcano crollò su se stesso e nubi ardenti si sparsero con una forza inaudita su una superficie di 500 km quadrati, e nessuno, o quasi, lo venne a sapere! Non ci fu alcuna vittima, in quanto la regione è disabitata.


Vulcani d'Africa

Passiamo ora all'Africa: la maggior parte dei suoi vulcani sono concentrati su una lunga faglia che attraversa l'Africa orientale: la Rift Valley!

Mt-Oldonyo-Lengai

In Tanzania, le lave in fusione ch escono dall'Ol Doinyo Lengai sono nere come il petrolio! E quando si raffreddano, diventano bianche! il fondo del suo cratere è pertanto munito di sorprendenti piccoli coni bianchi.

Nyiragongo

Nyiragongo-vulcano (Vulcano Nyiragongo)

Fino alla sua eruzione, nel gennaio 2002, il Nyiragongo accoglieva il più grande lago di lava del mondo, una specie di rosseggiante pentola del diavolo che ribolliva nel fondo del cratere, a più di 800 m di profondità. Posto ad est della Repubblica Democratica del Congo, il vulcano domina la città di Goma. A 3470 m di altezza, nel cuore dell'Africa tropicale, lo spettacolo era affascinante per chi aveva avuto il coraggio di effettuare la difficile ascensione della montagna. Sembra che, nel cratere, ci sia ancora oggi un lago di lava, seppur di dimensioni più modeste.


L'isola della Rèunion è situata al di sopra di un punto caldo. Essa non è che la cima di un immenso cono vulcanico posto in fondo al mare, a 4200 m di profondità! Questa parte emersa rappresenta il 3% solamente del volume complessivo del vulcano.

Piton del la Fournaise

Il Piton del la Fournaise culmina a 2631 m di altezza. Oggi, è l'unica bocca eruttiva del vulcano che forma la Rèunion. Il piton entra in eruzione quasi ogni anno, affrendo magnifici fuochi d'artificio che gli abitanti possono ammirare senza pericolo. In genere, le sue eruzioni, di tipo hawaiano, si manifestano con lunghe colate di lava fluida, che scorrono per parecchi chilometri. Regolarmente, queste colate di lava aumentano le dimensioni dell'isola; cosi, dopo un'eruzione nel 1986, l'isola ha guadagnato 30 ettari di terra nera!


Vulcani d'America

La maggior parte dei vulcani americani è situata sulla "Cintura di fuoco", lungo la costa del Pacifico. Gli altri sono sparsi ad ovest degli Stati Uniti e nelle Piccole Antille.

Soufrière della Guadalupa

guadeloupe-vulcano Philippe Giraud (Soufrière della Guadalupa)

Dalla catastrofe della montagna Pelée, nel 1902, tutti i vulcani delle Piccole Antille sono strettamente sorvegliati. La Soufrière della Guadalupa si risvegliò nel luglio 1975, al ritmo di circa 1000 scosse al giorno! La popolazione si allarmò, le autorità interrogarono i vulcanologi che tentarono di interpretare questi segnali inquietanti. Quando, l'8 luglio 1976, si produsse un'esplosione nella Soufrière, le autorità decisero di evacuare 70.000 abitanti! Il vulcano continuò a tuonare, emise qualche cenere attorno alla cima, ma alla fine non accadde nulla.


Cotopaxi

Situato in Ecuador, nella Cordigliera delle Ande, in America del Sud, il Cotopaxi è uno dei vulcani giganti che innalza il suo cono a quasi 6000 m di altezza. Molto attivo e studiato da lungo tempo dia geologi, esso è noto per la produzione di gigantesche colate di fango. Nel diciottesimo secolo, era stato batezzato il "vulcano d'acqua". All'epoca dell'eruzione del 1877, provocò fiumi di fango più ampi dei maggiori fiumi del mondo, che si propagarono a più di 100 km dalla vetta.


Paricutin

Fu un agricoltore del piccolo villaggio di Paricutin ad avere la fortuna di assistere alla nascita del vulcano. La mattina del 20 febbraio 1943, constatò che una larga fessura di 25 m di lunghezza si era aperta nel suo campo durante la notte.

L'agricoltore vide la terra sollevarsi sotto la fessura e diffondersi un getto di vapore nauseante di zolfo... Poco dopo, zampillarono ceneri e piccole pietre incandescenti; un piccolo vulcano stava per nascere.

L'indomani, un piccolo vulcano di 10 m di altezza si elevava in mezzo al campo, sputando ceneri, vapore e piccole pietre. Subito, la lava si riversò dalla fessura: il campo e la vicina fattoria sparirono per sempre. Il piccolo vulcano ingrossò a vista d'occhio. In una settimana, raggiungeva 150 m di altezza ed emetteva magnifici getti di lava. Dopo un anno, misurava 225 m di altezza! Le sue colate devastarono i villaggi di Paricutin e San Juan Parangaricutiro, situati a 2 e 5 km.

Il Paricutin cessò bruscamente ogni attività in capo a 9 anni e 12 giorni. Esso si innalza a 424 m e le sue lave hanno ricoperto una vasta zona di 25 km quadrati. Nessuno sa quando si risveglierà.


Hawaii

Questo arcipelago situato nel mezzo del Pacifico costituisce un insieme di 20 isole vulcaniche allineate le une dietro alle altre per 3500 km.

isole-hawaiiJacques Descloitres (Hawaii)

Le isole dell'arcipelago delle Hawaii sono tutte di origine vulcanica e si posano sulla piattaforma sottomarina. La più antica, all'estremità ovest dell'arcipelago, ha 27 milioni di anni. La grande Isola, all'altra estremità, è molto più giovane: circa 500.000 anni! Ai suoi lati, un vulcano sottomarino, il Loihi, si sta ingrandendo sotto il mare e finirà per emergere un giorno sopra la superficie dell'oceano.


Le Hawaii costituiscono, in effetti, il più bell'esempio di punti caldi del pianeta. Situato attualmente sotto la Grande Isola, il punto caldo è profondamente nascosto all'interno del globo, ben al di sotto della placca oceanica. Esso non si muove, ma la placca si. Allorchè il magma risale dal mantello, perfora la placca e crea un vulcano. Siccome la placca si sposta, il punto caldo nel corso del tempo può creare isole vulcaniche una dietro l'altra.


Mauna Kea

La Grande Isola di Hawaii è un edificio vulcanico gigante, che si innalza 9 km al di sopra del fondo marino. Cinque vulcani la fiancheggiano. Il più antico è spento; gli altri quattro rimangono attivi. Il Mauna Kea e l'Hualalai sono per ora addormentati; in compenso, il Mauna Loa (4170 m) e il Kilauea (1222 m) entrano molto spesso in eruzione: entrambi sono tra i vulcani più attivi del pianeta.

Mauna Loa


Il Mauna Loa e ancor più il Kilauea hanno forme molto appiattite. Sono enormi vulcani scudi costituiti da un impilamento di colate di lava molto fluide sparse su parecchie decine di chilometri. Le eruzioni, frequenti, prendono la forma di colate di lava che escono dalla cima e dalle fessure poste sulle pendici dei vulcani.


Le lave che si spargono sulle Hawaii prendono ogni forma: colate, fontane, cascate, bolle, gallerie, laghi, effimeri... La loro grandissima fluidità consente ongi capriccio, anche quello di farsi scivolare pigramente fino al mare per tuffarsi.

Gli Occidentali scoprirono le isole Hawaii nel 1778, in occasione di un viaggio del britannico James Cook. Da allora, i geologi si sono molto interessati alle loro colate di lava. Un osservatorio vulcanologico fu installato dal 1912 sul Kilauea, che è diventato uno dei vulcani più studiati del mondo.


L'Islanda

Questa grande isola è ricca di più di 200 vulcani attivi che entrano spesso in eruzione: un paradiso per i vulcanologi. L'islanda è un'isola vulcanica molto particolare, da un parte, situata sulla dorsale medio-atlantica che appare in superficie in quest'angolo di oceano, dall'altra situata al di sopra di un punto caldo. Questa doppia origine vulcanica spiega come l'isola sia ricoperta di numerosi vulcani dalle forme diverse.




In Islanda, la maggioranza delle eruzioni sono di tipo hawaiano con versamento di ampie colate di lava fluida, che erompono da fessure sulle pendici dei vulcani. Ma l'Hekla, come qualche altro vulcano islandese, può passare rapidamente ad eruzioni esplosive. Soprannominato, nel Medioevo, la Porta dell'inferno, ha conosciuto numerose eruzioni nel corso della storia, la cui durata ha sorpassato frequentemente i sei mesi! Talvolta, l'eruzione comincia con una violenta esplosione di tipo pliniano e prosegue con abbondanti colate di lava.


Situata molto a nord, l'Islanda possiede vasti ghiacciai (il 12% della sua superficie). Le eruzioni sotto-glaciali sono frequenti. Quando esse si spandono sotto i ghiacci, le colate di lava non si vedono; sono, tuttavia, temibili, in quando provocano la fusione di una parte del ghiacciaio e trascinano giganteschi fiumi di acqua fangosa.



Non sorprende che la parola "geyser" sia di origine islandese: i geysers vi si sono sempre contati numerosi. Attualmente, una decina restano attivi, proiettando, a intermittenza, le loro acque bollenti verso il cielo. Lo Strokkur è uno dei più celebri; entra in eruzione ongi 10 minuti circa, gonfiandosi dapprima in una enorme bolla blu di 2 m di diametro, che esplode e schizza in seguito fino a 30 m di altezza.



Le sorgenti calde sono numerose in Islanda, dove la geotermia costituisce una risorsa abbondante di energia. Le pendici del Krafla, nel nord dell'isola, sono solcate da lunghi tubi che incanalano il vapore che esce dalla terra e lo avviano verso una centrale geotermica produttrice di elettricità, costruita ai piedi del vulcano. A sud-ovest, la centrale idrotermica di Svartsengi utilizza il vapore acqueo che esce dalla terra a 240 gradi centigradi.