Tradizioni, leggende e storie sui minerali

Siamo ormai abituani a considerare i minerali solo come materie prime per l'industria, come argomento di interesse scientifico oppure come 'oggetti' preziosi.

E cosi spesso ignoriamo quali straordinarie virtù venissero loro attribuite nei tempi passati, come le proprietà curative descritte negli antichi testi di medicina.

Alchimia, magia e astrologia

santo graalSanto Graal

I minerali hanno alle spalle una millenaria storia di tradizioni e leggende nei campi della magia, dell'alchimia, dell'astrologia, del simbolismo religioso e della medicina.

Il Santo Graal dell'Ultima Cena non era forse una coppa di smeraldo?

cristalloSfera di cirstallo

E la sfera che permette la visione del futuro o di eventi lontani non è di cristallo, cioè di quarzo?

Se il minerale che oggi chiamiamo magnetite riusciva ad attirare il ferro, che cosa vietava ad altri di proteggere dei veleni, curare l'ubriachezza, guarire dalle febbri?

Nelle pratiche di magia i minerali e le gemme erano indispensabili per preparare talismani e amuleti.

La loro funzione veniva potenziata incidendovi segni, figure e scritte propiziatorie, come la formula abracadabra, che comparve a partire dai primi secoli dopo Cristo, o il nome segreto IAO (Jahvèh).

abracadabraabracadabraa amuleto

Instaurare una relazione di corrispondenze tra il microcosmo (l'uomo) e il macrocosmo (l'universo) consentiva inoltre di porre al servizio dell'umo la potenza dei pianeti e delle stelle.

Si riteneva che le gemme, come gli esseri umani, fossero generate sotto la diretta influenza di un pianeta, e che potessero perciò essere associate a un segno zodiacale.

Per esempio, a una persona nata sotto il segno dei Pesci, cioè tra il 20 febbraio e il 21 marzo si prescriveva un'ametista, che diventava un potente talismano se vi veniva inciso, con riti particolari, un uomo armato di spada che cavalca un dragone.

In tal caso, secondo un lapidario francese del XIV secolo, il possessore lo poteva incastonare in un anello di piombo o di ferro e obbligare cosi gli spiriti delle tenebre e rivelargli l'ubicazione di ricchi tesori.

Altrettanto interesse riscuotevano le proprietà curative dei minerali che venivano considerate di efficacia quasi pari a quella delle piante.



È curioso constatare come ancora oggi sopravvivano espressioni tratte da una presunta analogia del regno minerale con quello vegetale.

Lo sfruttamento di una miniera si dice 'coltivazione'.

Un rubino di colore smorto è giudicato non ancora 'maturo'.

Uno smeraldo pallido o opaco viene spacciato per 'radice' di smeraldo.

In Val Malenco, le masserelle di amianto zeppe di cristallini di demantoide vengono definite 'semenza' di amianto e i prodotti di alterazione dei minerali metallici o le concrezioni vengono chiamati 'fiori'.

Magia e medicina nei lapidari

Fino al Cinquecento minerali e gemme erano elencati nei lapidari, quei trattati che, analogamente agli erbari per le specie vegetali e ai bestiari per gli animali, ne descrivevano minuziosamente caratteristiche e proprietà.

Il primo lapidario, in seguito imitato da tutti gli autori del Medioevo, è contenuto in quella monumentale enciclopedia naturalistica che è la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, scritta nel I secolo d.C..

Alcuni lapidari medievali elencavano le virtù magiche e medicamentose delle pietre, altri ne spiegavano le corrispondenze astrologiche, altri ancora ne indicavano le cannotazioni religiose.


Vi erano anche trattati in versi, come il Liber Lapidum seu de Gemmis, scritto da Morbodo, vescovo di Rennes, che spiega le virtù mediche e soprannaturali di sessanta pietre.

Latte e zaffiro

Non si può negare che le sostanze di origine minerale siano utili, anzi indispensabili per l'organismo umano.

Nell'antichità, in assenza di prodotti chimici artificiali, l'assunzione di determinati elementi avveniva attraverso l'ingerimento di minerali debitamente macinati, lavati e filtrati.

Inutile dire che le pozioni cosi ottenute erano superflue, se non spesso dannose.

Che l'agata macinata bevuta insieme al vino guarisca delle ferite e che lo zaffiro sorbito con il latte calmi i moti dell'intestino, come è prescritto nel lapidario di Damigeron (V-VI secolo d.C.), lascia piuttosto dubbiosi.

zaffirozaffiro

Se le sostanze minerali veramente utili, per uso esterno o interno, erano in realtà ben poche, moltissimi erano invece i nomi attribuiti alle stesse pietre in luoghi diversi, da persone diverse, in epoche diverse, accumulatasi secolo dopo secolo fino allo sviluppo della scienza moderna.


Alcuni termini sono ancora usati oggi, ma non si è certo che indichino gli stessi minerali descritti dagli antichi, poichè durante il Medioevo si è persa la continuità docente-discendente.

Lo 'zaffiro' di cui parla Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia, per esempio, corrisponde all'odierno lapislazzuli, mentre il suo 'topazio' è il nostro peridoto e il suo 'giacinto' coincide in parte con il nostro zaffiro chiaro.

minerali in Lombardia

minerali in Marche

minerali in Umbria

minerali in Piemonte

minerali in Trentino-Alto Adige

minerali in Lazio

minerali in Sicilia

minerali in Campania

minerali in Liguria

minerali in Calabria

minerali in Friuli-Venezia Giulia

minerali in Valle d'Aosta