Mappe

Nell'epoca in cui l'uomo affronta per la prima volta l'oceano, la conoscenza del mondo è imperfetta. I navigatori che affrontano l'Atlantico si trovano davanti a un mare sconosciuto, sul quale abbondano leggende e superstizioni.

Quando i marinai riescono a tornare, sono i loro raconti fantastici che ampliano i confini del mondo. Per gli Arabi, l'Atlantico è il Grande Mare Verde. Per gli Europei, il Mare dell'Oscurità. E, fino all'invenzione di un buon orologio, non si riesce a determinare con precisione la longitudine.

Mercatore e le proiezioni

Nel XVI secolo il cartografo Gerardo Mercatore inventa il metodo della raffigurazione sul piano di una forma sferica come quella della Terra.

La sua proiezione modifica il modo di disegnare le mappe e di tracciare le rotte e dà, finalmente, un senso al reticolo di meridiani e paralleli delle mappe. Si viene cosi a creare un nuovo concetto di spazio di calcolo:

La mappa comincia davvero a essere non solo un manuale pratico, ma uno strumento di rappresentazione della realtà. É solo un primo passo, perchè le carte Mercatore sono ancora male orientate e imprecise. Tuttavia risultano pur sempre superiori a ogni altro documento contemporaneo.

Un concetto fondamentale: Non si può proiettare perfettamente la superficie di una sfera su un piano, questo è stato dimostrato matematicamente.

La Carta Pisana

La più nota tra le prime carte nautiche che ci è pervenuta è la Carta Pisana, cosi detta perchè ritrovata a Pisa. Anonima, ma indubbiamente di fattura genovese, è fatta risalire dai più alla seconda metà del XIII secolo.

Con ogni probabilità non è la prima carta di questo tipo, ma solo una copia di una mappa precedente. Non è possibile, inoltre, dimostrare se sia stato il frutto della riunione di più carte parziali oppure un disegno creato ex novo.

carta_pisana(Carta Pisana)

Le mappe di Al-Idrisi

Tra i grandi cartografi arabi, un posto d'onore è affidato ad Al-Idrisi. La sua opera, il Libro di Re Ruggero, ovvero Diletto per chi visita i Paesi della Terra, conteneva un mappamondo circolare e settanta carte parziali, di certo poco utili per un marinaio che le volesse utilizzare per intraprendere un viaggio, ma preziosissime per gli storici, perchè forniscono il nome dei vari luoghi e le strade per raggiungerli.

La sua Italia è molto simile a una foglia di quercia, e il Sud occupa il lato superiore delle carte.

Carta di Niccolò

La carta di Niccolò de Caverio, eseguita con ogni probabilità nel 1504, è oggi conservata nella Bibloteca Nazionale di Parigi. Al centro del documento, al posto della solita rosa dei venti, è raffigurato un mappamondo circolare, nel quale sono schematizzati gli elementi geografici essenziali della rappresentazione della Terra.

Tutt'attorno è disegnata una corona di sedici rose dei venti, finemente decorate.

Sul margine sinistro del documento è posta una scala delle latitudini: essa rappresenta una grande innovazione quasi certamente collegata all'esigenza di determinare la posizione delle località e le loro reciproche distanze in modo più preciso di quanto non consentissero i rilevamenti con la bussola.

Carta di de La Cosa

La carta di Juan de La Cosa, priva di coordinate geografiche, riproduce sulla destra il Vecchio Mondo. L'Africa è correttamente protesa verso il Sud e i molti toponimi delle sue coste orientali mostrano che l'autore era al corrente dei risultati del viaggio di Vasco de Gama.

L'America è rappresentata in una scala diversa e con proporzioni decisamente fuori misura. La descrizione dell'America meridionale riflette le avventure dello stesso Juan de La Cosa, e i risultati dei viaggi di Vespucci; per l'America settentrionale l'autore deve avere utilizzato una carta perduta di Giovanni Caboto

Il mappamondo di Fra' Mauro

Non si sa chi fosse questo Fra' Mauro. Era veneto e visse a lungo nel convento di San Michele di Murano.

Qui doveva avere una sorta di laboratorio cartografico con tanto di apprendisti. A Fra' Mauro fu commisionata dal re del Portogallo. Alfonso V, l'esecuzione di un grande mappamondo, che lui fece senza scala, nè meridiani, ne paralleli e orientato con il Sud in Alto.

Le terre sono disegnate sull base di relazioni nautiche, racconti di Marco Polo e informazioni arabe.

fra_mauromappamondo di Fra' Mauro (Piero Falchetta)

Mappe Misteriose

La Mappa di Piri Reis

Alcune mappe giunte fino a noi sono talmente misteriose da essere state ignorate dalla storia ufficiale.

Una di queste è la cosidetta "mappa di Piri Reis". La sua particolarità è presto spiegata: La mappa traccia nel 1513 le coste dell'America del sud e dell'Antartide, prima che queste fossero scoperte dagli Spagnoli.

É molto precisa, come se chi l'avesse disegnata conoscesse alla perfezione come calcolare la latitudine e la longitudine sul mare, mentre i calcoli cominciano ad essere cosi precisi a partire dalla seconda metà del '700.

Recenti studi ipotizzano che la mappa di Piri Reis sia stata copiata da una serie di mappe ancora più antiche: il meridiano su cui tutta la mappa è costruita, quello che per noi è Greenwich, qui è quello di Alessandria d'Egitto, dove aveva sede la più grande bibloteca di tutti i tempi, andata distrutta.

La mappa appartiene a un ammiraglio turco, Piri Reis Ibn Haja Mehemet, autore di numerose compilazioni nautiche: egli ha viaggiato in tutto il Mediterraneo, disegnando ottimi portolani.

La sua mappa, o meglio, quello che rimane, perchè sembra che facesse parte di una serie di sei mappe, è datata 1513, ovvero lo stesso periodo in cui Ferdinando Magellano intraprende il suo viaggio lungo la costa dell'America Meridionale.

Vi si riconosce la Spagna, una parte dell'Africa del nord, le coste dell'America centromeridionale fino alla Patagogna, che risulta essere collegata con un tratto di continente antartico.

Di quest'ultimo vengono disegnate la Penisola di Palmer e la Terra della regina Maud, ufficialmente esplorate tra la fine dell'800 e l'inizio del '900.

Tra i numerosi particolare, poi, si vedono i lama della Cordigliera delle Ande, che saranno descritti per la prima volta dal conquistador Pizarro più di dieci anni dopo.

Sulla mappa poi Piri annota che Critoforo Colombo era in possesso di mappe simili a questa, cosi come altri viaggiatori, che prima di lui raggiunsero il Nuovo Mondo, tra cui anche "Antonio di Genovese", forse confondendolo con Antonio il Veneziano, uno dei due fratelli Zeno.

La Mappa di Bauche

Nel 1737 il geografo Philippe Bauche copia da una mappa le coste di un continente ancora sconosciuto: l'Antartide.

Le coste che disegna sono molto precise, ma hanno almeno due particolarità: la prima è che il continente verrà avvistato dal capitano Cook nel 1773 ed esplorato nel 1837 da Jules-Sebastian Dumont d'Urville; la seconda è che le coste trateggiate sono quelle del continente antartico privo di ghiacci.

La sua mappa mostra un grande canale navigabile, che sarebbe tale solo se non fosse, come è oggi, completamente coperto dai ghiacci. Ghiacci che si trovano li da almeno 13.000 anni...

La Mappa degli Urali

Nella carta di Oronzo Fineo, datata 1531, è disegnata l'Antartide priva di ghiacci, perfettamente posizionata, con tanto di fiumi; e nel celebre mappamondo di Mercatore del 1569 è presente il continente australe, che verrà ufficialmente scoperto "solo" secoli dopo.

Se c'è una spiegazione a tutte queste strane mappe, la si deve cercare, forse, nei viaggi di una flotta cinese che, qualche secolo dopo prima di Cristoforo Colombo, intraprese un'esplorazione globale della Terra, disegnandone tutti i continenti.

Il professor Aleksander Chuvynov, della facoltà di chimica dell'Università di Bashkir, ha dichiarato di aver trovato negli Urali una mappa che risale a 120 milioni di anni fa.

Sarebbe una mappa molto più antica del più antico degli uomini (che apparteneva circa 75.000 anni fa).

La mappa è incisa su una lastra di pietra di tre strati sovrapposti di dolomite, diopside e porcellana. É alta 148 centimetri, larga 106, spessa 16 e pesante 1,5 tonnellate.

Riporterebbe una versione "aurea" della geografia della zona russa, con canali e dighe e iscrizioni in una lingua sconosciuta, incise nel minerale con strumenti di alta precisione.