Il caolino è una roccia sedimentaria clastica costituita quasi unicamente da caolinite: si tratta, perciò, di uni dei rari litotipi monomineralici.
Il suo nome deriva da una località cinese, la collina di Kao-Ling ('montagna alata'), famosa per la presenza di caolini purissimi.
Queste rocce sono state usate fin dai tempi più antichi nell'industria della porcellana, arte in cui i Cinesi sono da sempre protagonisti.
I caolini si impiegano anche attualmente nella produzione delle ceramiche, alcune delle quali molto rinomate, come quelle di Limoges, in Francia.
Il caolino è formato da un unico minerale essenziale, la caolinite; come componenti accessori o accidentali si possono trovare quarzo, feldspati alcalini e talora miche; sono di solito presenti anche minerali secondari come ossidi e idrossidi di ferro, dovuti all'alterazione di altri componenti.
Il colore di questa roccia sedimentaria clastica è bianco, se contiene solo caolinite, il quarzo e i feldspati; diventa grigio-giallastro o perfino bruno se invece compaiono i minerali di ferro.
La tessitura è in genere massiccia e priva di stratificazione; la struttura è clastica a grana finissima, inferiore a 1/250 mm, con granuli spesso non distinguibili neppure al microscopio ottico, ma solo a quello elettronico.
Alcune proprietà del caolino vengono sfruttate industrialmente: impastato con acqua, per esempio, diventa plastico e facilmente modellabile; essendo poi un minerale idrato, se è riscaldato perde acqua a partire da 390 °C e, una volta cotto, ha una durezza elevata, tale da non essere scalfito dall'acciaio, e una notevole resistenza meccanica.
La caolinite, componente principale del caolino, si forma in seguito all'alterazione dei feldspati alcalini per opera di soluzioni idrotermali legate a fenomeni magmatici oppure dell'acqua meteorica addizionata ad anidride carbonica.
La caolinite, poi, viene trasportata dalle acque e si concentra, costituendo notevoli accumuli, veri e propri giacimenti di grande importanza economica, assieme a quarzo, feldspati non ancora caolinizzati e miche, minerali derivati tutti dal disfacimento di rocce magmatiche a chimismo sialico, formando il caolino.
In Italia modesti giacimenti di caolino sono quelli sardi di Furtei e Serrenti (Cagliari), di Romana (Sassari) e di Laconi (Nuoro); altri depositi si trovano a Lipari nelle Eolie (Messina), a Oleggio (Novara), a Torniella (Grosseto) e a Sant'Ulderico di Tretto (Vicenza), dove però la roccia è molto impura e prende il nome di 'terra di Vicenza'.
Famosi per la loro purezza sono invece i caolini di Kao-Ling e altre località della Cina, dell'Ucraina, di Karlovy Vary nella Repubblica Ceca, della Sassonia e della Baviera in Germania, della Cornovaglia in Gran Bretagna, di Limoges in Francia, dell'isola di Milo in Grecia.
Il caolino, per la sua purezza e per alcune sue proprietà, è una roccia di fondamentale importanza nell'industria delle ceramiche.
Le porcellane, in particolare, costituiscono il prodotto più pregiato e costoso a causa delle materie prime scelte che, oltre al caolino, comprendono anche feldspati alcalini e quarzo; tuttavia questo materiale non si utilizza soltanto per le creazioni artistiche, ma anche per prodotti industriali di vasta applicazione.
A seconda degli usi ai quali sono destinate, infatti, la composizione dell'impasto delle porcellane, la temperatura e il metodo di cottura variano.
La cosidetta porcellana elettronica è costituita da caolino, argilla, quarzo e feldspati e subisce un'unica cottura di 1350 °C: viene impiegato nella preparazione di isolatori elettrici per bassa e alta tensione.
Nella porcellana chimica e refrattaria, infine, oltre ai componenti citati in precedenza si utilizzano allumina e cianite, cioè sostanze altofondenti; questo materiale, cotto a 1400 °C, serve per preparare capsule, crogioli da laboratorio e oggetti che devono essere sottoposti ad alte temperature.